In 2016, the municipality of Carbonia asked us for technical and architectural consulting on the recovery of an old building in the Serbariu Great Mine: the goal was the transformation of an abandoned building into an artisan workshops. The Serbariu mine was one of the most important plants in Sardinia, inaugurated in the thirties of the twentieth century, remained active until the seventies. The project for the new artisan workshops are built on the grounds of the bicycle storage building, dating back to the 1930s, whose structures are partly maintained and upgraded. The building has an important position in the plant: it marks the entrance being symmetrical to the direction, a fine original rationalist building. The new laboratories introduce a new function in the mine and relaunch the link of an historically important area with the current life of the city. For the success of this new task it was important to outline a figure that could restore recognition and decorum at the entrance of the mine and that, maintaining the memory of the pre-existing building, and being expressive of the new uses and the renewal of the whole area.

It was decided to maintain the original walls which defined the perimeter in the state of a palimpsest, with traces of subsequent modifications and of the action of time. Within this enclosure have been built new volumes suitable for the new uses: these volumes take up the original distribution reinterpreting and adapting it. The main volume is the large parallelepiped housing the showroom, made entirely of black concrete: this volume is, by its colour, evocative of the history of the mine and it is also capable of assuming the role of a contemporary visual reference for the entrance of the plant. Through the use of color variations and reflective surfaces, perceptive shifts were introduced with the intention of enriching the experience of visiting and working in the new spaces: the experiences of artists such as Ettore Spalletti, Robert Smithson and Dan Graham were for us a strong suggestion.

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Nel 2016 il comune di Carbonia ci ha chiesto una consulenza per il recupero di un edificio nella Grande Miniera di Serbariu e la sua trasformazione in laboratori artigianali. La miniera è uno degli impianti più importanti della Sardegna, inaugurato negli anni Trenta del Novecento e rimasto attivo fino agli anni Settanta. I nuovi laboratori artigianali sono realizzati sul sedime dell’edificio del deposito biciclette, risalente agli anni Trenta, le cui strutture vengono in parte mantenute e riqualificate. L’edifico ha una posizione importante nell’impianto: segna l’ingresso essendo simmetrico alla direzione, pregevole edifico razionalista. I nuovi laboratori introducono una funzione inedita nella miniera e rilanciano il legame di un’area storicamente importante con la vita attuale della città. Per la riuscita di questo nuovo compito era importante delineare una figura che restituisse riconoscibilità e decoro all’ingresso della miniera e che, mantenendo memoria dell’edifico preesistente, fosse pure espressivo dei nuovi usi e del rinnovamento di tutta l’area. Si è scelto di mantenere i muri perimetrali originali nella condizione di palinsesto, con le tracce delle modificazioni successive e dell’azione del tempo. All’interno di questo recinto sono stati costruiti nuovi volumi adeguati ai nuovi usi: questi volumi riprendono la distribuzione originale reinterpretandola e riadattandola. Il volume principale è il grande parallelepipedo che ospita lo showroom, realizzato interamente in calcestruzzo nero, evocativo della storia della miniera e capace di assumere il ruolo di riferimento visivo contemporaneo per l’ingresso dell’impianto. Attraverso l’utilizzo di variazioni di colore e superfici riflettenti si sono introdotti slittamenti percettivi con l’intenzione di arricchire l’esperienza di visita e di lavoro nei nuovi spazi, riprendendo le esperienze di artisti come Ettore Spalletti, Robert Smithson e Dan Graham.

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University of Cagliari 

Municipality of Carbonia

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Project:

Pier Francesco Cherchi, Marco Lecis (University of Cagliari);

Enrico Potenza (Municipal Technical Office)

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Collaborators:

Elisabetta Carboni, Maurizio Mascia, Marco Moro,

Paolo Parodo, Michela Serra

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Consulting:

Ing. Emanuele Mura, Geol. Silvia Pisu,

Geol. Cosima Atzori